domenica 27 marzo 2011

the day after tomorrow

The day after tomorrow o meglio the day after yesterday... il coma prosegue!
Nessun rimpianto però per un po' di riposo in più, mi ci voleva proprio una serata come quella di ieri.
Niente di straordinario, ma qualche amico, un bel po' di risate, un bel po' di vino, un mix di allegria e leggerezza di testa artificiale, ogni tanto ci vogliono proprio. 
Piacevole la cena nonostante le mie disavventure culinarie, piacevoli le chiacchiere e la sequenza di ricordi a tratti nostalgici, divertenti e vagamente osceni;
gustoso il vino del 2003, 14 gradi che sembravano 18; 
rigenerante la passeggiata a piedi verso il locale, perchè  " tanto ormai è primavera" "guarda che fa caldo". 
Che sensazione strana quando per la prima volta ti trovi nel solito locale di sempre, ma ti rendi conto che sei circondato da adolescenti. Che succede, com'è che tutto d'un tratto ci sembra di essere circondati da nostri alterego, solo con 10 anni di meno. Dove erano prima, come succede che tutto ad un tratto quei dieci anni di differenza li vedi, tutti, molto chiaramente!?
Aiuto, non voglio saperlo!
Comunque, subito dopo l'empasse iniziale dovuto all'essere circondati da teenager, il confronto è anche piacevole. Non si può resistere dal guardare con curiosità ed affetto tutta una serie di dinamiche di gruppo e i tentativi di rimorchio, che fino a qualche anno fa erano la prassi del sabato sera anche per noi. Poterle osservare da fuori rende il tutto piuttosto divertente. 
Anche perchè non c'è molto di diverso tra quello che fanno loro e quello che facevamo noi, neanche troppo tempo fa. 
Non è che la serata volesse essere una serata revival, ma in qualche modo a tratti lo è stata.
Qualche ricordo di quando mia sorella ed io avevamo i capelli rispettivamente fuxia e verdi. Di quanto per tutti noi sia stato un must vestirsi con abiti usati, comprati per veramente poco da Napolone, negozio mitico per chi è di Milano, a proposito esiste ancora?
Ora ripensandoci penso, ma come facevamo a non morire di freddo in inverno con la più classica giacca di velluto o di pelle fino a dicembre e a non morire di caldo con pantaloni di velluto a coste e Dr. Martins anche ad agosto. Io poi i Dr Matrins non li avevo, mia mamma mi aveva concesso una versione decisamente più economica ed io per dare ancora meno nell'occhio li avevo scelti....GIALLI!
Nell'excursus tra i ricordi più divertenti era inevitabile che si finisse a raccontare di postumi da serata di qualche amico, che lui certo non ricorda, ma noi sì!
Per poi finire con i ricordi estivi di Sicilia girata paese per paese, finendo a girovagare per posti improbabili. E spesso quei ricordi si portano dietro un aneddoto riguardante un vecchio amore o una passata masochistica fissa. Quanto ridere allora e infondo che ridere ancora oggi.
Per fortuna mi rendo conto che "al succo della storia" non è cambiato poi molto, siamo sempre noi.
Con un po' di difficoltà in più, un po' più di senso del dovere e di lucidità, che ad esempio ci fa lasciare a casa la macchina in una serata come quella di ieri.
Siamo sempre noi capaci di farci due saporite risate con nulla...davanti ad un piatto di ravioli alla panna ultra liquida e ad un tentativo di cheesecake decisamente mal riuscito, trasformato in un dolce al cucchiaio!

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