lunedì 21 marzo 2011

Equilibristi ed equilibrismi

Questa mattina la metropolitana è un nido, uno strano, moderno, affollato e caldo nido.
Con i suoi rumori cadenzati e i movimenti ripetitivi, ha un non so che di straniante. La musica degli Afterhours sicuramente aiuta a completare il quadro. E stranamente il pezzo che segue " non è per sempre" mantiene lo stesso stato d'animo. Mentre mi avvicino alla mia fermata incomincio a fare mente locale sulla mia to do list, quella lavorativa. Sì perché ne realizzo diverse di liste di questo tipo, ciascuna per una sfera di competenza: lavoro, casa, tempo libero, segno posti da vedere, libri da leggere, musica da ricercare ecc ecc. Trovo grande soddisfazione nel poter depennare le voci puntate dei miei decaloghi. Credo sia il bisogno di sentire di avere le cose piuttosto sotto controllo che mi fa provare tale soddisfazione. Anche perché vivendo quasi sempre in equilibrio precario...
Anche il migliore degli equilibristi sente il bisogno di un punto fermo.
Proprio ieri sera mia mamma mi raccontava un aneddoto che, capirete, riporto non a caso. "quando eri piccola piccola di gattonare non volevi proprio saperne. Hai quindi voluto molto prima del tempo provare a camminare, ma per quanto riuscissi perfettamente a stare in piedi, ti fregava decisamente l'equilibrio. Ti mettevamo in mano un rametto. Tu lo stringevi alle estremità con le mani...ed era fatta. Avevi la sensazione , la sicurezza che fosse lui a tenerti in equilibrio, a quel punto andavi come un trenino!". Abbiamo tutti inevitabilmente bisogno della piuma che fece volare Dumbo!
Il viaggio in metro oggi è realmente durato più del normale, mi ci voleva.
Primo punto della to do list di oggi:
1. Bere un caffè

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