lunedì 6 giugno 2011

Si riparte

Da dove incominciare?

Mancano 5 minuti alla mezzanotte.

Domani sarà esattamente un anno che lavoro dove lavoro, e sarò esattamente a metà strada di questo mio contratto a tempo determinatissimo, che scadrà a novembre.

È quindi piuttosto normale sentire il bisogno di fare un generico punto della situazione:sul mio prossimo futuro;su quello che mi aspetta in questi prossimi mesi, e sui 3 già trascorsi dall'inzio di questo viaggio insieme.

Nelle orecchie scorre il nuovo album di Daniele Silvestri, decisamente bello.

Dunque, non perdiamoci, dicevo, da dove incominciare...?
Tre mesi fa vi raccontavo della mia insicurezza lavorativa e del “piccolo
disastro” a cui avevamo assistito sul lavoro, 8 persone lasciate a casa.
Ecco in questi giorni, una piccola schiarita.
Come anticipato un po' di settimane fa, si è “insediato” il nuovo direttore di divisione.
La mia impressione iniziale si sta consolidando.
Niente miracoli, ma sicuramente si tratta di una persona molto concreta e di polso, pronto a tentare il tutto per tutto per risollevare le nostre sorti.
Sentirsi meno abbandonati a se stessi fa sopportare di più il peso di tanto lavoro, almeno per me. Inoltre pare che, almeno per il momento, i feroci tagli del personale si siano arrestati.

Barbara ( la mia compagnia di scrivania) e Alfredo, sono stati i primi ad ottenere un rinnovo di contratto.
Dopo tanti addii la cosa ci rende molto felici e forse, segretamente, anche un po' più ottimisti.

Io comunque non so ancora cosa sarà di me a novembre, mi sforzo però di essere il più possibile ottimista, perchè è così che sono.

Tra un mese andrò finalmente a stare da sola.
La vita ha voluto che io riuscissi a realizzare questo mio desiderio con 4 anni di ritardo, inutile accanirsi contro il fato, si perde sempre.
D'altronde 4 anni fa sembrava potessi avere la tranquillità lavorativa necessaria, ed invece nel giro di pochi mesi è cambiato tutto. Non solo non ho ricevuto la promozione che mi spettava,
ma sono proprio rimasta a casa.
E' stata la prima volta che ho avuto modo di saggiare l'instabilità dell'ambito lavorativo e probabilmente allora non immaginavo proprio che sarebbe andato via via peggiorando.
A distanza di 4 anni la mia situazione non è più stabile di un tempo, ma sono io ad essere molto cambiata.
Sono più agguerrita, perchè questa società lo richiede, e sono pronta a darci dentro più che posso pur di riuscire a trattenere tra le dita ciò che ho.
Sono sicuramente più lucida di un tempo e preparata all'imprevisto, so bene che, nonostante si stringa forte il pugno, spesso quel poco di “terra” che conservi in mano ti viene portato via comunque.
Ho imparato ad essere una equilibrista, a capire che nonostante l'incognita del poter cadere e farsi male, conviene comunque provare ad andare avanti.

Quindi... ho 29 anni, a settembre 30 (aiuto!), a novembre non so esattamente che sarà di me. Amo il ragazzo che sta venendo a vivere con me, ma che al momento essendo senza lavoro è ancora più equilibrista di me, ma voglio assolutamente andare avanti. Non permetterò a questi giorni e mesi ed anni di instabilità storica e sociale di bloccarci.
Niente cemento per noi, grazie, meglio equilibristi sul vetro che immobili.

Tra due giorni avremmo dovuto partire.
Mi sono attardata un po' nel raccontarlo perchè è stata dura rinunciare. Ancora una volta, ma...niente viaggio per noi.

Non aspetterò più Berlino , almeno nell'immediato rimarrà un miraggio lontano. Speriamo che tra un anno lo stesso viaggio possa essere la ricompensa per aver tenuto duro.

Mi sono attardata un po' nel raccontarlo perchè è stata dura rinunciare ancora una volta, ma...niente viaggio per noi.
Sento di aver bisogno di darci ancora una possibilità qui.
E' strano questo paese, che ti mette alla prova mille volte, ti sfinisce senza mai darti niente in cambio, ma che malgrado tutto fatichiamo a lasciare.
Questa terra ci porta via tutto, ci svuota le tasche, così ci tiene al guinzaglio e non ci lascia andare.
Io comunque, per un motivo o per l'altro a Berlino non ci andrò, solo per ora!

Aspettando Berlino peró continua, con le sue, le mie incognite, le mie, le nostre aspettative e il desiderio di rivalsa.
Quindi questo spazio libero, di libero sfogo prosegue, nella speranza di non aver perso la vostra attenzione, il vostro interesse ed affetto.

Ricomincio la mia radiocronaca, sconclusionata e senza pretese che spero abbia saputo "rubarvi" ogni tanto un sorriso, una riflessione un pensiero.

Ben tornati

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