Nelle orecchie At last - Etta James-, se è un po' che non ascoltate questo pezzo e anche sopra di voi il cielo è grigio, vi consiglio di metterla su...e godervi il momento.
Accanto a me,scendendo le scale della metropolitana, una mamma con 2 bimbetti per mano, niente di strano in tutto ció.
La cosa che mi lascia un po' perplessa è il modo in cui si riferisce a loro.
Rapida carrellata descrittiva:
il figlio più piccolo, maschio, deve avere 5anni e mezzo, perché il tema del discorso intrapreso è la sua festa dei Remigini. Non so se si chiami così in tutta Italia,per intenderci, trattasi del "rito di iniziazione" che segna il passaggio dall'asilo alla scuola elementare. Una festicciola che gli asili realizzano a giugno per evidenziare il passaggio, a settembre, ad un'altra fase di vita. -A 23 anni dalla mia festa dei Remigini ho l'impressione che se avessi realizzato all'epoca che questa seconda fase di vita sarebbe durata quasi 20 anni, non ci avrei trovato niente da festeggiare.
La femminuccia invece, agganciata alla mano destra della mamma, ha 6 anni. Va già a scuola, ma è talmente piccola che non potrebbe che frequentare la prima elementare.
Detto ció, il piccolo sta raccontando alla mamma qualcosa sulle ragazze pom pom e cheer leader. Mi giro a guardarli per capire se l'impressione sull'eta fosse corretta. Ragazze pom pom e cheer leader, non credo di essermi mai interessata all'argomento prima dei 11-12 anni e sicuramente a 5 non avevo idea di cosa fossero.
E' a quel punto che la conversazione dell'allegra famigliola mi lascia ancor più perplessa.
La mamma rivolgendosi al figlio: "Edo mi farebbe piacere se venisse anche Sara alla festa dei Remigini, non credi sarebbe bello" successivamente rivolgendosi alla figlia " che ne dici Sara ti piacerebbe? Potrei farti venire a prendere a scuola dalla nonna, sempre che a te faccia piacere?"
Ora, forse la conversazione perplime solo me, ma la sensazione era che dietro di me ci fossero 3 gentili signore sulla sessantina che si mettono d'accordo per il tè delle 17.00, decisamente non due bambini.
Ma probabilmente sono io che mi "stupisco" facilmente.
Qualcosa però deve esserci di strano, o meglio di diverso.
Riesco finalmente a sedermi in metropolitana e proprio accanto a me, alla mia destra e sinistra, due ragazzini di 8/9anni, una volta avrei detto bambini, ma l'abbigliamento e il piglio, mi fanno scegliere il termine ragazzi. Fanno l'intero viaggio accanto a me, senza nemmeno guardarsi. Dopo 30 minuti di metropolitana, un cenno d'intesa e scendono completamente soli.
Boh, sarò strana io!
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