Come é andata ieri con l'agenzia immobiliare?
Chi mi segue con affetto se lo starà sicuramente chiedendo.
Dunque, è andata esattamente come temevo...
Come previsto intorno alle 11 ho decisamente avuto qualche difficoltà a trattenere il cuore nel petto.
Ero emozionata esattamente come mi era capitato di esserlo prima delle interrogazioni di latino, degli esami di sociologia o cultura classica e, dulcis in fundo, come prima di un colloquio.
Ok, ora è chiaro a tutti quale fosse il livello di aspettativa per questo appartamento, ma addirittura il batticuore!?
Mi concedo una parentesi sentimentale, che immagino stavate proprio aspettando!
Quasi due anni fa, quando ho conosciuto Nicola, lavoravo esattamente nella zona in cui si trova la mia amata casa rosa, e mentre la sera d'estate gironzolavamo per quelle vie, ci raccontavamo di come sembrasse tutto a dimensione d'uomo e di come sarebbe stato bello vivere lì. Quindi quando ho letto di questo annuncio e ho visto le foto di quella deliziosa palazzina rosa, proprio in quello stesso quartiere, ho pensato potesse essere un segno del destino.
Ma tutto questo chiaramente alla proprietaria non interessa e ben me ne vedo dal raccontarlo al rampante agente immobiliare che gestisce il tutto, temo che non capirebbe.
Preamboli a parte ieri a mezz'ora dall'incontro temo che se non fosse stato per Barbara e Daniela, che mi hanno aiutato a connettere e a capire che era meglio ognitanto espirare, credo che mi sarei gonfiata come un palloncino e al momento giusto avrei fatto volare via la casina come nel film Up.
Che delizia sarebbe stata quella casetta rosa fluttuante su Milano grigia.
Questa mattina divago fatico proprio a concentrarmi la mia testa deve essere ancora per aria.
Alle 12.30 quando é arrivato Nicola ho raccolto gli ultimi suggerenti lucidi di chi mi stava accanto e sono uscita.
Morale della favola...la casa è esattamente come in foto e come da fuori la immaginavamo, ma (perchè un "ma" c'é sempre) la proprietaria preferisce affittare ad una sola persona.
Uhm strana preferenza, perchè in teoria due persone che lavorano dovrebbero dare più sicurezza sulla puntualità dei pagamenti. Quindi non trovo spiegazioni molto razionali.
Non ci lasciamo perdere d'animo, sono sicura che se potessimo incontrarci riusciremmo a convincere la proprietaria. Quindi non ho mollato il colpo.
Ho richiamato l'agente immobiliare e ho cercato di renderlo minimamente partecipe del nostro interesse pratico e sentimentale per l'abitazione. E udite udite l'ho convinto a darci una possibilità!
Quindi martedì saremo ancora lì pettinati e profumati nel tentativo di farci "benvolere" dalla proprietaria, che cosa bisogna fare!
In questo caso peró ne vale la pena, anche se devo dire che il fatto che mettere le mani su un appartamento grazioso sia diventato più competitivo di un concorso di "bellezza", mi lascia un po' perplessa.
È un mondo difficile!
9 mesi. Realmente 9 mesi di tempo per capire quale verso prenderà la mia vita. con voi in attesa di scoprirlo fotografo il momento partendo da qui! ASPETTANDO ...BERLINO?!
sabato 30 aprile 2011
martedì 26 aprile 2011
Buon Natale!
Colin Hay –Beautiful World
È finita anche Pasqua.
Qui il tempo galoppa, macina km più veloce di una locomotiva.
Tra poco festeggeremo Natale e non sapremo neanche come ci siamo arrivati, forse anche perché il Natale è così…quando arriva...arriva!
Questa Pasqua è stata un’altalena di emozioni, restando seduti in poltrona.
A tutti gli effetti sono stati 3 giorni tranquilli, volutamente statici, e allo stesso tempo a tratti involontariamente casalinghi, ad ogni modo, volontariamente molto lontani dall’imperativo categorico di dover fare qualcosa ad ogni costo.
Uno di quei momenti in cui decidi che vuoi chiuderti in casa, in te stesso e uscire solo se davvero decidi di averne bisogno e solo con chi senti di volere vicino in quel momento.
Non se ne abbiano a male quelli che ho paccato in questi giorni.
Ci sono momenti in cui decido che esisto solo io e se sento che le cose non stanno andando come desideravo abbandono la nave.
D'altronde tendo ad essere piuttosto accomodante e a non voler mai creare disturbi o incomprensioni, mi concedo quindi qualche momento in cui decido solo per me... chi mi ama mi segua e se qualcuno non capisce, non mi importa.
Ogni tanto ci vuole proprio.
In questi momenti Nicola mi capisce al volo e mi asseconda abbastanza, con modi gentili cerca di ritagliarsi spazio nel mio tempo... e di solito ci riesce.
Ma come preannunciavo parlando di “altalena di emozioni”, spesso te ne stai raggomitolato sul tuo divano e il mondo irrompe dalla tua finestra.
Vi ricordate the dreamers, di Bertolucci... Il film inizia dandoci un'idea molto vivida del fermento di quei giorni carichi di rivoluzione, ma quasi subito i tre protagonisti si isolano. Il racconto si sposta in casa, sui tre ragazzi, sulle dinamiche affettive, sulla loro personalissima evoluzione, finché la rivoluzione irrompe dalla finestra, come un sasso scagliato contro il vetro.
Vi ricordate the dreamers, di Bertolucci... Il film inizia dandoci un'idea molto vivida del fermento di quei giorni carichi di rivoluzione, ma quasi subito i tre protagonisti si isolano. Il racconto si sposta in casa, sui tre ragazzi, sulle dinamiche affettive, sulla loro personalissima evoluzione, finché la rivoluzione irrompe dalla finestra, come un sasso scagliato contro il vetro.
Quello che sta succedendo fuori dalle quattro mura li costringe a risvegliarsi dai propri sogni ed incubi e li trascina fuori, materialmente per strada.
Tutte le volte che mi ritrovo in una situazione simile, mi vengono in mente quelle immagini.
E io tra sabato e lunedì sera sono stata un po’ come quei tre ragazzi. Ok chiaro, molto meno trasgressiva e decisamente imparagonabile alla protagonista, mi limito ad una similitudine delle sensazioni provate.
Mentre raggomitolata sul divano difendevo un po’ di agognata solitudine, con accanto Nicola alla chitarra, sempre alla chitarra (leggerà ,quindi ci tengo a sottolineare che è un’annotazione assolutamente affettuosa), ecco che la “vita” rompe la mia finestra.
Già perché anche la morte è vita, o almeno è uno dei suoi molteplici snodi.
http://www.youtube.com/watch?v=bNbTC6xLVg0 - Save me - aime mann
Sabato pomeriggio mentre concentravo lo sguardo al soffitto, mi arriva il messaggio di un’amica dei miei che laconicamente mi avvisa che Vilma è passata a miglior vita.
Vilma è un’amica di mia mamma, prima una cliente, poi con il tempo un’amica.
Non voglio certo raccontarvi nel dettaglio il suo calvario, perché è suo e perché è stato un lungo e sofferto addio a sua figlia, alla sua nipotina di un anno e alla piccola che ha visto nascere qualche mese fa.
Però la sua storia è quella di una donna forte, certo non l’unica, ma credo due parole, in queste pagine spesso vuote, valga la pena spenderle anche solo per ricordarla un istante.
Quello che più mi rimane impresso... è la forza malgrado la paura.
Dapprima la paura di non capire cosa stia succedendo, cosa faccia perdere peso e sonno.
Poi dopo una serie di lunghi esami, il timore nel realizzare che forse bisognava che ci si attivasse molto prima.
La forza nell’affrontare le prime cure, la gioia di scoprirsi nonna la prima volta e la tenacia e la forza, ancora una volta, nel far finta di niente, per riuscire a gioire di quel che veniva.
La paura dell’operazione, e il terrore nell’ intuire, con il passare del tempo, che le cose non stavano andando come sperato.
La gioia di riscoprire vicino l'ex marito, che nel momento in cui ha capito di rischiare davvero di perderla, ha deciso di voler lottare con lei, di essere pronto a tenerle la fronte, di non essere disposto a lasciarla andare.
Un anno e mezzo, un calvario, una via crucis, “ironico” paradosso morire il giorno di pasqua.
Ho riflettuto se chiudere qui il post, oppure aggiungere qualcosa.
Sebbene qualsiasi parola possa sembrare dissacrante... è pur vero che la vita continua.
E così ho fatto anche sabato.
Ho scrollato dalla testa un po’ di pensieri e ci siamo inventati un dolce per la sera.
Domenica nonostante l’umore stralunato, anche per gli aggiornamenti non rassicuranti sulla salute del mio carissimo zio, ho lasciato nuovamente entrare “il mondo dalla finestra”, ho accettato l’invito di Ricky ad andare a ballare.
Delle volte devi materialmente muoverti, saltare e sudare un po’ per recuperare energie.
E poi comunque domani è già mercoledì, la settimana corta è un toccasana sempre che io riesca ad arrivare lucida a giovedì.
Già perché nel caso ve lo foste dimenticati…giovedì ore 13.00 andrò a vedere la mia casa dei “sogni” e temo che alle 11.00 avrò un tracollo da ansia da prestazione.
Non mi chiedete come mai, ma vivo questa visita all’appartamento, un po’ come un provino…chissà se sceglieranno noi!?
Non ci resta che stare a vedere!
venerdì 22 aprile 2011
discoteca labirinto
Ho messo gli occhiali più scuri che avevo questa mattina, quindi per me è buio pesto.
Ho alzato al massimo la musica nelle orecchie per isolarmi bene (Placebo- Song to say goodbye)…praticamente sono in discoteca in metropolitana, solo io però.
Della gente intorno sembra che nessuno voglia partecipare a questo mio mood "discoteca labirinto", comprensibilissimo.
Davanti a me il Virtuoso della traduzione di greco.
Non è la prima volta che lo incrocio, ha un sistema praticamente scientifico per riuscire, in bilico in mezzo alla calca del vagone, a tirare fuori dizionario e quaderno e con la matita riportare in caratteri lillipuziani pezzi di traduzione qua e là.
Un vero virtuoso!
Non solo non studia, ma si riduce anche all'ultimo momento anche con i sistemi di autodifesa per la copiatura, spiattellato in metropolitana, nel tentativo di passare indenne anche questo compito in classe.
Di certo aveva cose ben più importanti i giorni prima, tra i vari impegni mondani sicuramente la versione era tra le ultimissime posizioni della lista. Più giorni passavano, più lo studio finiva in basso nella lista delle cose da fare, non si può certo fargliene una colpa!
Comunque, l'equilibrio che riesce a tenere e il fatto che riesca a scrivere aggrovigliato in quella posizione è assolutamente ammirevole.
Io nel frattempo oggi non mi accontento della prima canzone che passa sul mio lettore, mando avanti e passo i brani freneticamente nel tentativo di trovare il pezzo giusto, abbastanza ritmato da conservare la continuità stato d'animo.
Temo che arrivata alla mia fermata sarò provata proprio come all’uscita di una discoteca, ma devo ammetterlo ero più o meno cotta nello stesso modo prima ancora di entrarci. Che coma!
Ho assolutamente bisogno di questi 3 giorni di stacco per cercare di riprendermi, rimettere insieme i pezzi e riorganizzare un po’ me stessi, i miei bisogni e i miei doveri.
Nel fine settimana una bella to do list non me la leva nessuno!
mercoledì 20 aprile 2011
And the winner is...
Grandi novità al 10 piano!
Da noi non si dorme mai, è un continuo susseguirsi di cambiamenti e novità.
Tra un saluto ad un collega e la preparazione di un regalo e biglietto per un altro, non c' è certo modo di annoiarsi, i cambiamenti sono dietro l'angolo.
Poco prima della pausa pranzo, proprio dopo aver ricevuto l'ennesima e-mail di scherno per aver inserito nell'ultima e-mail di raccolta " fondi regalo" anche la diretta interessata, ecco che Anna, il mio capo, entra e mi chiede di far girare la voce.
Siamo tutti convocati nell'ufficio del capo di divisione per una comunicazione.
Quei cinque minuti in cui ci si organizza e si passa parola, sono febbricitanti.
A dire il vero il " Toto scommesse" inizia già il giorno prima.
C'è sempre il momento in cui, la collega più vicina alla stanza dei bottoni ti chiama generando un po' di scompiglio, dicendoti che c'è uno strano via vai lì
Già ieri pomeriggio da me si era creato un po' di movimento, gli uffici,in momenti come questi, si riempiono di interrogativi e paure.
Oggi prima di pranzo, ecco svelato uno degli ultimi arcani...cambio di Direttore Editoriale!
Venghino signori venghino, altro giro altro regalo.
Dunque, a me questa news non dispiace per niente. Ok io sono l'ultima arrivata e sicuramente di questi avvicendamenti aziendali non capisco un gran chè, ma il fatto che subentri una persona"nuova" con nuova energia ed un nuovo punto di vista... Non mi dispiace per niente.
Nel pomeriggio il nuovo direttore è venuto a farci visita e ha consolidato la mia sensazione.
Prima di tutto ha dei modi molto più diretti, ed è alla mano, secondo, pur sapendo di essere alle prese con una "mission impossible," è entusiasta e pronto a rivoluzionare, dove necessario, ormai vecchi passaggi burocratici infiniti. Se così fosse, saremmo davvero a cavallo... lo scopriremo solo vivendo.
Rientrando a casa ho fatto una bella chiacchierata con Elisa, le ho raccontato un po' di evoluzioni e stalli personali e lei mi ha aggiornato sulle nuove pieghe impreviste che la sua vita sta prendendo. Sono molto contenta per lei, le rivoluzioni personali non possono tralasciare un po' di sofferenza, ma fanno di noi "soldati"... nel modo giusto!
Da noi non si dorme mai, è un continuo susseguirsi di cambiamenti e novità.
Tra un saluto ad un collega e la preparazione di un regalo e biglietto per un altro, non c' è certo modo di annoiarsi, i cambiamenti sono dietro l'angolo.
Poco prima della pausa pranzo, proprio dopo aver ricevuto l'ennesima e-mail di scherno per aver inserito nell'ultima e-mail di raccolta " fondi regalo" anche la diretta interessata, ecco che Anna, il mio capo, entra e mi chiede di far girare la voce.
Siamo tutti convocati nell'ufficio del capo di divisione per una comunicazione.
Quei cinque minuti in cui ci si organizza e si passa parola, sono febbricitanti.
A dire il vero il " Toto scommesse" inizia già il giorno prima.
C'è sempre il momento in cui, la collega più vicina alla stanza dei bottoni ti chiama generando un po' di scompiglio, dicendoti che c'è uno strano via vai lì
Già ieri pomeriggio da me si era creato un po' di movimento, gli uffici,in momenti come questi, si riempiono di interrogativi e paure.
Oggi prima di pranzo, ecco svelato uno degli ultimi arcani...cambio di Direttore Editoriale!
Venghino signori venghino, altro giro altro regalo.
Dunque, a me questa news non dispiace per niente. Ok io sono l'ultima arrivata e sicuramente di questi avvicendamenti aziendali non capisco un gran chè, ma il fatto che subentri una persona"nuova" con nuova energia ed un nuovo punto di vista... Non mi dispiace per niente.
Nel pomeriggio il nuovo direttore è venuto a farci visita e ha consolidato la mia sensazione.
Prima di tutto ha dei modi molto più diretti, ed è alla mano, secondo, pur sapendo di essere alle prese con una "mission impossible," è entusiasta e pronto a rivoluzionare, dove necessario, ormai vecchi passaggi burocratici infiniti. Se così fosse, saremmo davvero a cavallo... lo scopriremo solo vivendo.
Rientrando a casa ho fatto una bella chiacchierata con Elisa, le ho raccontato un po' di evoluzioni e stalli personali e lei mi ha aggiornato sulle nuove pieghe impreviste che la sua vita sta prendendo. Sono molto contenta per lei, le rivoluzioni personali non possono tralasciare un po' di sofferenza, ma fanno di noi "soldati"... nel modo giusto!
martedì 19 aprile 2011
Milano tribuna elettorale di carta
Buongiorno mondo…Qui Milano che parla.
Abbiamo l'impressione, la triste impressione, che la città stia prendendo le sembianze di una tribuna elettorale. My-day!
I tragitti di collegamento di superficie tra una linea metropolitana ed un’altra diventano veri e propri corridoi degli “orrori”, cumuli di carta uno sull'altro.
Faccioni incollati, strappati, quindi ri-appiccicati, trasformati con poche semplici mosse di pennarello, in novelle espressioni artistiche, spesso non propriamente eleganti, quindi ri-strappati e nuovamente incollati. Ma che divertimento!
Io me li vedo quelli che li attaccano, non parlo di coloro che per lavoro li affiggono in spazi deputati.
-Immaginate il trauma di trovarsi faccia a faccia, invece che con le natiche di Belen , con faccioni istituzionali e ritoccatissimi! -
A catturare la mia fantasia sono quelle bande di ragazzotti, fervidi credenti, che la notte ingaggiano vere e proprie lotte, in nome dell'attacchinaggio selvaggio.
Provate ad immaginarli come in “West side story”, io non riesco a farne a meno, mi diverte troppo l'idea, preferisco immaginarli così che accaniti mercenari.
Nel mio "film mentale" li vedo chiaramente aggirarsi per Milano con movimenti di danza proprio come in west siderale story, ve lo ricordate!?
Da una parte i sud americani con le loro tenute di pelle, che prevedono pantaloni aderentissimi e camice dai colori rigorosamente primari. Dall'altra parte gli yankee, uno stile meno sgargiante ma allo stesso modo retró e divertenti.
Tra un poster e l'altro li immagino ingaggiare una lotta a passi di danza, unici colpi bassi concessi.
Fermi in schieramento frontale, leggermente piegati sulle ginocchia mentre fanno ciondolare il braccio destro e cadenzano passi minacciosi con lo schiocco delle dita li vedo pronti a sfidarsi per la supremazia su corso Venezia, ambitissima posta.
Sarebbe divertente e forse il risultato sarebbe un po' meno indecente di quello che si mostra alla mattina sui muri della città.
Invece da quello che vedo, ieri notte non deve essere andata esattamente come figurato nelle mie fantasie. Peccato!
Attraversando la città non posso non pensare che se avessero investito, la metà dei soldi buttati via in questa guerriglia elettorale, in campagne di informazione, prevenzione e civilizzazione, forse questa mattina Milano sarebbe stata migliore!
lunedì 18 aprile 2011
About me
Le dinamiche familiari sono complicatissimi origami. Meravigliose, delicate e complicatissime costruzioni di carta.
Seguirne il divenire non vuol dire sapere esattamente quale sarà il risultato della metamorfosi.
Solo al termine di una lunga sequenza di pieghe e ritagli si incomincia ad avere un'idea più precisa, solo da lontano con un po' più di distacco, se ne intuisce l'insieme.
La mia famiglia più che un origami è un castello di carte, leggere, molto leggere.
Mesi per studiare la mossa più giusta e poi c' è sempre qualcuno che fa muovere il tavolo e fa cadere un piano.
E con quel piano, spesso, me ne frano anche io.
Vengo giù per qualche secondo in una cascata di carte, per reazione a catena. E per qualche secondo sotto quella montagna di carte mi sento Alice, devo aver mangiato il biscotto sbagliato ed essermi troppo rimpicciolita.
In questi casi, nei casi come questa sera, me ne sto ferma qualche secondo a piangere come Alice nel suo abito troppo grosso, davanti ad una porta che mi sembra impossibile da aprire.
La mia " Porta" ognitanto si apre e lascia comparire uno spiraglio che peró spesso dura solo qualche secondo.
Il nostro è uno dei più classici degli esempi di " malessere" di questo secolo, da manuale direi. La classica famiglia di umili origini, che negli anni 80 grazie al boom economico e il fatto di aver ben avviato, non senza fatica, due attività ha goduto di "grandi fasti". Si stava decisamente bene, la più classica delle famiglie piccolo borghesi.
Lunghe vacanze al mare, un bell'abito nuovo per le feste e il regalo a fine anno se avevamo concluso bene gli studi. Tutto questo per 15 anni, non senza grande dedizione al lavoro e soprattutto la capacità di mia mamma di tenere le fila, facendo sempre bene attenzione a quello che si poteva o non poteva fare.
Era prevedibile che per mia mamma, che porta con sè la tradizione contadina dei suoi genitori, fosse più facile intuire che i venti cominciavano a cambiare e bisognava quindi modificar la rotta. Ma non è solo quello.
Credo anche che volente o nolente gli uomini vengono da Marte e le donne vengono da Venere, siamo due pianeti molto diversi.
Quello che sto per dire non mi farà avere molto successo con i lettori uomini, mi scuso, ma questa è la mia esperienza, ed è la sensazione che ho avuto crescendo.
Penso che il fatto stesso che le donne condividano il proprio ventre con un'altra vita, fa' in modo che sviluppino più facilmente l'istinto di difesa e di condivisione nei confronti dei propri "cuccioli".
Mio padre questo istinto non l'ha avuto.
Le cose si complicavano, per la crisi economica, le difficoltà lavorative, e lui invece che cercare un modo per affrontare la situazione e cercare di risolverla, si è trovato un modo per dimenticarsi i problemi e sopravvivere alla quotidianità.
Un totale tentativo di evasione, mentre i problemi, le emergenze sul ponte di comando diventavano sempre più consistenti, tanto da far rischiare un naufragio a tutti e 4.
Mi sono chiesta più volte se era il caso o meno che raccontassi di lui, non so sia giusto o meno. Sono sicura peró che nel raccontare un po' di me e delle mie giornate sarebbe stato ipocrita glissare sulla persona che forse più di chiunque altro mi ha fatto soffrire, senza volerlo concretamente, ( involontarietà che comunque non perdono), ma che ha fatto in modo che io diventassi, nel bene o nel male la persona che sono.
Scrivo da una quarantina di minuti raggomitolata nella stessa posizione sento il bisogno di smuovere un po' le ossa per riprendere completa sensibilità, Teo, il mio gatto non è molto d'accordo. Anzi direi che è piuttosto infastidito dal mio smuovermi... È anche vero che Teo è sempre infastidito. Ha un fare da vero Snob.
Ha un caratteraccio, in primis è decisamente vendicativo, infatti mi sta già guardando lasciandomi intuire molta poca tolleranza nei confronti dei miei movimenti.
Incomincio a perdere qualche colpo, peró rispetto a due settimane fa mi sento molto meno stanca, anche nonostante la serata intensa.
Lo ripeto a voi anche per convincere me stessa, un po' di autogratificazione ci vuole sempre. La più classica auto pacca sulla spalla!
Sul lavoro le cose sono sempre più "fluide".
Incomincio a capire bene le differenze tra ciano, digital, check-disck, in slang da redazione, la nostra, Cedis ecc ecc. Finalmente capisco a chi va a cosa e a che punto della " catena di montaggio". Prendo dimestichezza con i Super uomini della produzione 6 in un solo ufficio tutti soli, potete immaginare cosa ne venga fuori.
In più dalla mia ho tutte le aspettative nei confronti della casina rosa.! oggi Nicola è andato in avanscoperta per vedere come è la zona, mi ha chiamato da lì decisamente entusiasta.
Ormai non vediamo l'ora di poterla vedere , speriamo domani si faccia sentire Diego, il ragazzo dell'agenzia.
Se passate di qui e voleste unirvi agli scongiuri... Chissà che un pò di energia positiva, non porti fortuna!
venerdì 15 aprile 2011
Marti...Marti!
Incomincio a prendere dimestichezza con il nuovo lavoro. Riesco a respirare un pochino, ma soprattutto incomincio a sentirmi un po' più tranquilla, perchè incomincio a capire quello che sto facendo. Molto bene , la tattica del no panic funziona sempre.
Oggi in un attimo di pausa sono anche riuscita a condividere la presa visione su internet del video della casetta dei sogni. Daniela, Barbara, Monia e Valeria intorno a me erano assolutamente entusiaste. È un bel feed back il loro, una specie di corridor test ( test del corridoio).
Prima che il video finisse Monia aveva già il telefono in mano " chiama!", nel caso mi avessero fissato un incontro era pronta ad accompagnarmi.
Qui ci vuole una piccola parentesi.
Credo davvero che la cosa più piacevole del lavorare qui sia la sensazione di far parte di una squadra, di una squadra pronta a gioire e piangere condividendo i propri "personali". È così anche per voi? Perché per me dove ho lavorato in passato non era esattamente così, eccezion fatta per Raffaella.
Ne parlavamo non molto tempo fa con Barbara, la compagna di scrivania, spesso entrare qui vuol dire mettere da parte il cattivo umore, condividere un'emozione : la notizia di una gravidanza, l'acquisto di casa, una perdita o un nuovo lavoro.
Così oggi intorno a quel pc, con tutte che mi dicevano " chiama, chiama" e si emozionavano con me, sono stata ancora una volta felice di fare parte di questo gruppo di persone.
Parentesi chiusa , ho chiamato... Settimana prossima durante la pausa pranzo vado!
Oggi in un attimo di pausa sono anche riuscita a condividere la presa visione su internet del video della casetta dei sogni. Daniela, Barbara, Monia e Valeria intorno a me erano assolutamente entusiaste. È un bel feed back il loro, una specie di corridor test ( test del corridoio).
Prima che il video finisse Monia aveva già il telefono in mano " chiama!", nel caso mi avessero fissato un incontro era pronta ad accompagnarmi.
Qui ci vuole una piccola parentesi.
Credo davvero che la cosa più piacevole del lavorare qui sia la sensazione di far parte di una squadra, di una squadra pronta a gioire e piangere condividendo i propri "personali". È così anche per voi? Perché per me dove ho lavorato in passato non era esattamente così, eccezion fatta per Raffaella.
Ne parlavamo non molto tempo fa con Barbara, la compagna di scrivania, spesso entrare qui vuol dire mettere da parte il cattivo umore, condividere un'emozione : la notizia di una gravidanza, l'acquisto di casa, una perdita o un nuovo lavoro.
Così oggi intorno a quel pc, con tutte che mi dicevano " chiama, chiama" e si emozionavano con me, sono stata ancora una volta felice di fare parte di questo gruppo di persone.
Parentesi chiusa , ho chiamato... Settimana prossima durante la pausa pranzo vado!
Generazione equilibristi
Questa settimana sono stata piuttosto indisciplinata, lo ammetto.
Avrei voluto scrivere molto più di quanto io non abbia fatto.
Ad assorbirmi completamente: il lavoro, il solito caos cosmico familiare e la voglia di fuga, o meglio di indipendenza.
Il tempo passa e io alterno momenti di estrema razionalità in cui penso che tanto vale aspettare di sapere come andranno a novembre le cose, ad altri in cui decido di lasciarmi andare, per una volta, e decidere quindi di andarsene comunque di casa.
Sono stufa di fare liste dei pro e i contro, anche perchè questo sistema fino ad oggi non mi ha dato grandi soddisfazioni o sicurezze.
Allora forse per una volta forse varrebbe la pena giocare d'istinto e vedere cosa ne viene fuori.
Così è da mercoledì che frugo su internet alla ricerca di qualcosa di adatto a me e Nicola e le nostre tasche vuote. Mi rifaccio gli occhi tra le foto dei più disparati appartamenti in affitto. Calibro con cura costo del canone, spese condominiali e valuto ipotetici costi di luce e gas, in modo che il tutto non superi il budget . Per il resto non ricerchiamo grandi requisiti: max 700€, bilocale e in qualsiasi parte di Milano purché servite dalla metropolitana, per il resto... Vale tutto!
Ieri mentre ricercavo con attenzione, incappo in un annuncio interessante , guardo le foto e me ne innamoro.
Un nido, un graziosissimo nido rosa, invece che sui rami, sull'acqua. Già, perché l'appartamento è un piccolo loft, tutto rosa al suo esterno, che affaccia sulla Martesana, con un' enorme finestra che tiene quasi tutta la parete della sala.
I 3 parametri fondamentali tornano, in più è veramente delizioso, strutturato in maniera funzionale pur essendo un open space. Con un bellissimo bagno dal pavimento a scacchi bianchi e neri e una vasca francese con dei " piedini"'a conchiglia a sorreggerla. Fantastico!
Vorrei proprio andarlo a vedere,ma Nicola domani non può, credo che comunque chiamerò il proprietario.
Basta sento il bisogno di tentare.
Un mese e passa fa quando a Linda, una carissima collega redattrice, non hanno rinnovato il contratto e ci ha riferito di essere incinta, sono rimasta decisamente perplessa.
Non so cosa avrei fatto al suo posto, ora a distanza di un mese, sono sicura che Linduccia abbia fatto la cosa giusta. Siamo la generazione degli equilibristi. Requisiti fondamentali per procedere: flessibilità, capacità di cavarsela sempre e comunque e la totale mancanza di paura davanti all'instabilità psicologica, lavorativa economica e chi ne ha più ne metta. Siamo sulla buona strada con il percorso evolutivo, la mia generazione è ormai quasi del tutto rassegnata ad ogni tipo di rassicurante stabilità. Siamo la generazione che, come direbbe De Gregori " cammina sui pezzi di vetro". Vale davvero la pena andare avanti a vivere comunque senza tirarsi indietro, senza troppe elucubrazioni che ci potrebbero rivelare un finale alla " Aspettando Godot", che come da copione non arriverà mai Nell'attesa, nell'indecisione tanto vale buttarsi e vivere!
Nel frattempo al lavoro è arrivato l'ultimo giorno anche per Enrica, mitica caporedattrice dei femminili, che dopo 12 anni si sposta in tutt'altra sezione. Per fortuna da noi riusciamo a trasformare quasi sempre un momento di "addio" in un'occasione goliardica. Si fa sempre più fatica ma ci riusciamo. Intanto gli spazi in ufficio si fanno sempre più ampi e a pranzo siamo sempre meno stretti.
mercoledì 13 aprile 2011
I cieli d'Irlanda
Questa mattina é tornato il freddo. Deve essere una danza quella del clima di questi giorni.
Due salti in avanti verso il caldo estivo, con sole cocente, una serie di piroette, che generano venti forti, da ritorno autunnale, ed in fine acqua qua e là e poi nuovamente sole.
Il mio armadio in tutto questo sta diventando un gran caos e io con lui.
Rinuncio ad accoppiate classiche super collaudate, per strani mix, a volte improbabili, che danno spazio alle esigenze. Tipo: abbigliamento estivo primaverile sopra, autunno sotto, ma senza calze e con nella borsa cappello sciarpa e se ci sta Kwei.
Il risultato è una mise che accontenta un po' tutti e nessuno, ce ne faremo una ragione e attenderemo con ansia il cambio stagione definitivo.
Per fortuna sembra io non sia l'unica ad avere problemi. Intorno a me si spazia da chi sembra stia andando poco più che in piscina a chi è pronto per Cortina...quando si dice punti di vista differenti!
Comunque oggi è già mercoledì, e io non so neanche come sono arrivata fin qui. Probabilmente il fatto di aver dovuto lavorare a ritmi serratissimi deve avermi fatto perdere il controllo sulla situazione. Peró arrivati a mercoledì me ne sono accorta...qualcuno si é fregato una settimana e due giorni, chi è stato? Ok ragazzi il gioco è bello finchè dura poco, se doveste trovarla mi farebbe davvero comodo.
Riemergo dalla metropolitana, sulla quale oggi non era solo quasi impossibile scrivere, ma addirittura respirare. Sono arrivata, non sembrava possibile, anche perché come nei più classici dei casi marginiamo quando la metro è stracolma, alla guida c'è sempre l'autista assonnato che guida a scatti e grande traffico sui binari, che obbligano la vettura a rimanere 4 o 4 minuti ferma al caldo e al buio, che meraviglia. Finalmente, come dicevo, riaffioro. Sono passati solo 30 min e il cielo sfodera un azzurro decisamente più limpido, quasi irlandese.
Oh va molto meglio, buona giornata !
martedì 12 aprile 2011
romantica visione
Strano Milano tace questa mattina.
O meglio, non è che taccia proprio ma per essere il primo giorno della cinquantesima edizione del salone del mobile... È tutto ancora stranamente tranquillo.
Chi abita a Milano sa bene che di solito in questo periodo, per sette giorni, bisogna ricalcolare tempistiche di spostamento e tutto il resto, perchè la città "subisce" una festante invasione multilingue e multiculturale. Certo dopo 3/4 giorni di caos estremo, anche io incomincio a sopportare a fatica metropolitane stracolme e fiumane di gente per la strada. Peró a questo festoso brulichio non rinunceró mai, e per me, come per migliaia di persone incomincia con martedì l'aspettativa dell'evento.
O meglio di tutto ció che intorno all'evento ruota, primo tra tutti l'anticonvenzionale "carnevale" del Fuori salone. Questa parentesi è per i forestieri, chi abita a Milano temo che possa annoiarsi conoscendo già tutto, ma per dovere di cronaca di chi abita altrove...
Il fuori salone è un circo di esposizioni, eventi e momenti ricreativi che sfondano le porte della fiera, in cui si tiene l' ufficialissimo Salone del Mobile, per invadere la città.'
Il fuori salone è un circo di esposizioni, eventi e momenti ricreativi che sfondano le porte della fiera, in cui si tiene l' ufficialissimo Salone del Mobile, per invadere la città.'
Design e arredamento escono dalle sale e le cucine, per avere nuova vita in luoghi e modi decisamente meno " deputati".
Se doveste passare per Milano questa settimana, vi accorgerete che la città è disseminata di mille stimoli visivi, uditivi, in qualche caso tattili, decisamente differenti.
Ok questa è la visione decisamente poetica di tutto ció. Rovescio della medaglia, l'assolutamente non trascurabile aspetto commerciale e caotico dell'evento, ma preferisco far finta di non vedere e non intaccare l’immagine romantica dell’evento…concedetemelo, ogni tanto ci vuole!
domenica 10 aprile 2011
Le bucoliche
Fine settimana campestre.
Siamo partiti come sempre io e Nicola venerdì sera da Milano, fuga verso Bergamo, verso la Val Seriana, verso ambientazioni decisamente più bucoliche e rilassanti.
Venerdì, come ormai consuetudine, Niki ha finito di fare le foto al Chiambretti night, che ormai da tempo ritarda le nostre partenze, e ci siamo messi subito in macchina alla volta di Villa di Serio.
Guido io perché lui è cotto e perchè può finire di sistemare e inviare foto, ma questa volta sono decisamente cotta anche io.
Gli ultimi tre giorni, tra le attività solite e il passaggio di consegne, sono stati decisamente tosti. Venerdì tornata a casa ho preparato 1;5 kg di pasta fredda per sabato, ho sistemato un po' la stanza, per non lasciare mia mamma nel panico e ho fatto bagno e zaino.
Ero talmente stanca che alle 20.30, quando è arrivato Nicola, mi è sembrato di aver fatto tutto in uno stato di sonnambulismo. Non vi dico come ero conciata una volta arrivati a Bergamo dopo circa un ora e mezza di traffico!
L'ultima azione cosciente, o quasi, di venerdì è stato fare mente locale sull'organizzazione del pic nic di compleanno per Niki del giorno dopo. E buona notte.
Alle 10.30 di sabato facevo i conti con il sonnambulismo del giorno prima che mi aveva fatto dimenticare di tutto. Dal beauty con dentro un vero e proprio kit di sopravvivenza per ogni donna, qualcosa che non fosse un'indumento nero, visto che le previsioni danno 30 gradi, i succhi di frutta, il pallone per una delle prime partitine della stagione and so much more! Comunque ho messo insieme le idee e abbiamo finito di organizzare tutto. Io e Nicola ci frequentiamo da due anni e questo è il secondo compleanno festeggiato insieme e come l'anno scorso il tempo è stato dalla nostra e ha sfoderato una delle migliori giornate della stagione. Complipicnic in Maresana, amici, pane, salame e strumenti. Ho dovuto convincere Nicola a non portare su due chitarre, faremo a meno del cambio strumento, ma anche gli altri non scherzano.
Alla fine eravamo in dodici più: due chitarre, una tastiera con annesso pc ad alimentarla, maracas, armonica e la Cora. La Cora è uno dei mille strumenti di Federico,clavicembalista, questo, come tanti altri strumenti, lo ha costruito lui.
Quest'anno Alice non ha portato la batteria, ma ha portato Dario che l'anno scorso era nella sua pancia.
Dario è meraviglioso. Ha sei mesi, si è fatto 15 minuti di camminata in mezzo al bosco, addosso al suo papà in versione marsupiale, e dall'una alle 18 non ha mollato un secondo. Proprio non ne voleva spere di dormire, anche quando Alice si è assentata per un'ora abbondante, non si è scomposto più di tanto. Per non farlo sentire solo l'ho spostato dalla sua culla improvvisata, un grosso piumino imbottito sdraiato sull'erba e un telo bianco a mo' di vela per proteggerlo dal sole, l'ho portato sul mega plaid in mezzo a noi. Ha passato 5 h a curiosare in giro con i suoi occhioni azzurri. Prima attratti dal verde del prato, poi dal rosso delle fragole e dai suoni che i ragazzi gli producono intorno.
A fine giornata, quando mamma e papà lo ricaricano in macchina il piccolo è stravolto, ma non più di noi!
Tra una cosa e l'altra si è già fatta l'ora di tornare. Caricata la macchina abbiamo deciso di fare un pit stop a Villa d'Adda. Sotto consiglio di Marvi e Domenico, i genitori di Nicola che con tanto affetto mi ospitano nel fine settimana, abbiamo attraversato l'Adda in macchina "imbarcandoci" sul traghetto leonardiano. Imbarcarsi è una parola decisamente grossa, trattasi infatti di una grossa chiatta agganciata ad un cavo metallico che si sposta avanti e indietro semplicemente sfruttando la corrente con un timone. Che meraviglia, niente motore!
Poi sono le 18 ma c'è ancora un sole meraviglioso che filtrando attraverso i rami crea vere e proprie ragnatele di luce. Eccoci nuovamente
in macchina per Milano, in sottofondo joe pass - remember charlie parker, regalo di Federico, ottimo epilogo per questo fine settimana.
Siamo partiti come sempre io e Nicola venerdì sera da Milano, fuga verso Bergamo, verso la Val Seriana, verso ambientazioni decisamente più bucoliche e rilassanti.
Venerdì, come ormai consuetudine, Niki ha finito di fare le foto al Chiambretti night, che ormai da tempo ritarda le nostre partenze, e ci siamo messi subito in macchina alla volta di Villa di Serio.
Guido io perché lui è cotto e perchè può finire di sistemare e inviare foto, ma questa volta sono decisamente cotta anche io.
Gli ultimi tre giorni, tra le attività solite e il passaggio di consegne, sono stati decisamente tosti. Venerdì tornata a casa ho preparato 1;5 kg di pasta fredda per sabato, ho sistemato un po' la stanza, per non lasciare mia mamma nel panico e ho fatto bagno e zaino.
Ero talmente stanca che alle 20.30, quando è arrivato Nicola, mi è sembrato di aver fatto tutto in uno stato di sonnambulismo. Non vi dico come ero conciata una volta arrivati a Bergamo dopo circa un ora e mezza di traffico!
L'ultima azione cosciente, o quasi, di venerdì è stato fare mente locale sull'organizzazione del pic nic di compleanno per Niki del giorno dopo. E buona notte.
Alle 10.30 di sabato facevo i conti con il sonnambulismo del giorno prima che mi aveva fatto dimenticare di tutto. Dal beauty con dentro un vero e proprio kit di sopravvivenza per ogni donna, qualcosa che non fosse un'indumento nero, visto che le previsioni danno 30 gradi, i succhi di frutta, il pallone per una delle prime partitine della stagione and so much more! Comunque ho messo insieme le idee e abbiamo finito di organizzare tutto. Io e Nicola ci frequentiamo da due anni e questo è il secondo compleanno festeggiato insieme e come l'anno scorso il tempo è stato dalla nostra e ha sfoderato una delle migliori giornate della stagione. Complipicnic in Maresana, amici, pane, salame e strumenti. Ho dovuto convincere Nicola a non portare su due chitarre, faremo a meno del cambio strumento, ma anche gli altri non scherzano.
Alla fine eravamo in dodici più: due chitarre, una tastiera con annesso pc ad alimentarla, maracas, armonica e la Cora. La Cora è uno dei mille strumenti di Federico,clavicembalista, questo, come tanti altri strumenti, lo ha costruito lui.
Quest'anno Alice non ha portato la batteria, ma ha portato Dario che l'anno scorso era nella sua pancia.
Dario è meraviglioso. Ha sei mesi, si è fatto 15 minuti di camminata in mezzo al bosco, addosso al suo papà in versione marsupiale, e dall'una alle 18 non ha mollato un secondo. Proprio non ne voleva spere di dormire, anche quando Alice si è assentata per un'ora abbondante, non si è scomposto più di tanto. Per non farlo sentire solo l'ho spostato dalla sua culla improvvisata, un grosso piumino imbottito sdraiato sull'erba e un telo bianco a mo' di vela per proteggerlo dal sole, l'ho portato sul mega plaid in mezzo a noi. Ha passato 5 h a curiosare in giro con i suoi occhioni azzurri. Prima attratti dal verde del prato, poi dal rosso delle fragole e dai suoni che i ragazzi gli producono intorno.
A fine giornata, quando mamma e papà lo ricaricano in macchina il piccolo è stravolto, ma non più di noi!
Tra una cosa e l'altra si è già fatta l'ora di tornare. Caricata la macchina abbiamo deciso di fare un pit stop a Villa d'Adda. Sotto consiglio di Marvi e Domenico, i genitori di Nicola che con tanto affetto mi ospitano nel fine settimana, abbiamo attraversato l'Adda in macchina "imbarcandoci" sul traghetto leonardiano. Imbarcarsi è una parola decisamente grossa, trattasi infatti di una grossa chiatta agganciata ad un cavo metallico che si sposta avanti e indietro semplicemente sfruttando la corrente con un timone. Che meraviglia, niente motore!
Poi sono le 18 ma c'è ancora un sole meraviglioso che filtrando attraverso i rami crea vere e proprie ragnatele di luce. Eccoci nuovamente
in macchina per Milano, in sottofondo joe pass - remember charlie parker, regalo di Federico, ottimo epilogo per questo fine settimana.
venerdì 8 aprile 2011
Come in un telemusical
Ma come fanno a non smettere di parlare un secondo. Sono i piedi, aggrappata da 10 minuti in metropolitana, non riesco a vederle chiaramente in faccia, ma un gruppetto di signore non troppo lontane da me non chiudono la bocca un secondo. Non mi sono svegliata male, giuro.
E' che proprio non si sopportano, devono essere le vincitrici del concorso miss logorrea 2011. Ma forse dal quantitativo di parole pronunciate in un minuto, saranno imbattute anche per il 2012, se non le zittisce prima la grande apocalisse maya.
E sì che io me la batto bene, non sono certo una taciturna.
Saltano da un argomento all'altro senza badare troppo al dover anche respirare, credo che utilizzino un sistema di respirazione molto simile ai suonatori di Clarino. Che polmoni.
Nell'ordine siamo passati da una discussione sulla scomodità dei sellini, disquisizioni varie sul tempo. Poi la questione del pallore delle gambe i primi giorni in cui si tolgono le collant, passando per il problema dei peli superflui ed infine un rapido excursus a raffica sui problemi di digestione della prole.my god!
Per fortuna scendo. Questa mattina mi piacerebbe essere uno di quei personaggi di quel nuovo "ramo"di telemusical. Quelli che raccontano le vicende di una normalissima famiglia romana, che peró come in un musical al momento giusto viene "posseduta" da un brano di successo e incomincia a ballare e cantare con tutte le comparse che passano di là in quel momento. Sarebbe l'unico modo per giustificare il fatto che non riesco a stare ferma. Incappo per caso in un pezzo latino americano e non riesco proprio a rinunciare ad abbozzare con piedi, polpacci e glutei ad accennare un passo di baciata. Dai a chi non è capitato? No?Va beh cambia il ritmo, si passa a ride natty ride di bob marley, non resta che cambiare passo. Forza tutti su e giù piegando leggermente le ginocchia. Tutto questo alla banchina della metro con un tubino nero e decoltè 8cm.
Forza... Everybody!
giovedì 7 aprile 2011
C.C ...C.C.N
Giornata decisamente intensa. L’entusiasmo da passaggio di consegne del mattino ha lasciato il posto ad una stanchezza letale.
Mi sento un po’ come un bimbetto alla fine del primo giorno di scuola, soddisfatto ma cotto.
La “maestra” Daniela, la collega che mi sta insegnando il suo lavoro, mi ha fatto fare così tante cose e conoscere così tante persone, che ho la sensazione di aver fatto indigestione.
Scherzi a parte, sono stata iniziata al fantastico mondo della promozione, i suoi passaggi, materiali e protagonisti. Protagonisti, tutti uomini!
Quindi diciamo che faccio da trait d'union tra il nostro mondo di redazione principalmente femminile, con il super testosteronico universo produttivo, un bello scontro tra titani.
Comunque per ora è tutto nuovo e piuttosto emozionante, cerco di ricordare ed annotare tutto il possibile.
Mai come negli ultimi tempi mi sono resa conto che la cosa più importante da carpire in questi passaggi di consegne è l’esperienza e l’attitudine giusta per affrontare le cose.
Negli ultimi giorni l’ambito in cui lavoro mi ha anche dato la possibilità di venire a conoscenza di una brutta “malattia da lavoro” …la dipendenza da corrispondenza telematica.
Il virus colpisce due giovani “burocrati” su tre, tra i soggetti più a rischio :
- addetti al Controllo di Gestione
- Contabilità
- Assistenza informatica e tecnica.
Ma non solo loro e non tutti loro, ma è veramente una subdola dipendenza.
Sicuramente sarà capitato anche a voi, chì non conosce o non ha avuto a che fare sulla sua strada con un “affetto da e-mail compulsiva”!
Ora scherzi a parte io fatico davvero ad avere a che fare con gente che ha assolutamente bisogno di ricevere un’e-mail per qualsiasi tipo di richiesta, magari già precedentemente rivolta telefonicamente o di persona. Non sono una persona che ama scavalcare nessuno e ritengo che ci siano richieste che vanno giustamente ufficializzate via e-mail, ma mi rendo anche conto che tante, tente persone hanno la necessità di farsi mandare un’e-mail di richiesta, anche per inserire la carta nella stampante. Ahhhhhh non lo sopporto!
Ma come fanno a gestire tutta quella corrispondenza poi?
Perché se io, che cerco di razionalizzare l’utilizzo della posta telematica ricevo una media di 50/60 e-mail al giorno e sono costretta ad archiviare ogni 3 mesi, loro…come faranno.
Passeranno metà della giornata ad aprire “buste” e l’altra metà a rispondere!
Altra manifestazione di questa bizzarra patologia è…la copia conoscenza.
Mi capita spesso di avere a che fare con persone che per la più semplice delle comunicazioni sente il bisogno di mettere in copia conoscenza tutto il mondo.
Ho visto persone mettere in C.C l’amministratore delegato, che sicuramente non aveva neanche idea di chi fosse il mittente della missiva. Credo che qualcuno dei virtuosi che conosco io si sia parecchio contenuto per non aggiungere tra i destinatari il Papa e il presidente della repubblica…non si sa mai!
Dottore ...Dottore...
Ieri sera… aperitivo, doveva essere la festa nazionale della laurea! Nel pub in cui ero c'erano tre festeggiamenti di neo dottori, dottori, dottori nel... Ma non solo!
In altri 2 locali , sono incappata cammin facendo in altrettanti fanciulli sollevati dal peso dello studio e finalmente pronti per il meraviglioso mondo del lavoro. Che meraviglia quella leggerezza della testa, quella sensazione di svuotamento.
Per qualche giorno hai la netta impressione di aver chiuso un capitolo di aver raggiunto l'Arrivo, tagliando con il petto il traguardo. Poi chiaro incominci con la ricerca di uno stage, una collaborazione, un lavoro e quella ricerca spesso dura tanto tanto tempo. Così quella sensazione di realizzazione si smorza un po', ma quei giorni post percorso di studio...non te li leva nessuno.
Un lunghissimo preludio, eccoci finalmente.
Dunque, mercoledì avevo annunciato un po' di cambiamenti per la mia vita lavorativa, immagino che molti di voi non saranno riusciti a prendere sonno, spero quindi che la mia novità non vi deluda troppo.
Giovedì scorso Anna, così si chiama il mio capo diretto, mi aveva buttato lì tra una cosa e l'altra che probabilmente avrei ricevuto qualche nuovo lavoro da svolgere.
Solo ieri la comunicazione ufficiale.
Il risultato della job rotation, dei pensionamenti e dei mancati rinnovi, è chiaramente una ridistribuzione del lavoro, quindi ciascuno di noi dovrà fare un pezzettino in più.
Per tutta una serie di motivi pratici e tecnici ( e senza false modestia, anche per stima da parte dei caporedattori e del mio capo per l'appunto) a me è stato affidato il lavoro che ora è di Daniela. Già ma chi è Daniela e cosa fa?
La Dany si occupa di seguire le opere dall'ideazione alla produzione.
Coordina i vari passaggi, organizza i timing in cui si decide quante pagine, che carta, rilegatura e tante tante altre variabili, dal gadget al modo in cui è incollato. Insomma supervisiona tenendo sotto mano tempistiche e materiale tutto il percorso di un'opera.
Ok, ora non so quale sia il vostro punto di vista, ma la prima volta che arrivai al nostro ottavo piano, fui subito attratta da quella figura professionale, mi incuriosiva moltissimo e il fatto di poter ricoprire tra poco quel ruolo è per me un bel regalo, quindi davvero Grazie!
Un regalo impegnativo, perchè sicuramente è un lavoro tosto, nuovo e si somma a quello che già faccio. Io peró sono davvero esaltata dal fatto di scoprire un settore completamente nuovo, oltre alla non trascurabile particolarità che sarà per l'appunto Daniela a farmi da maestra e io con lei mi trovo davvero davvero bene.
Sono proprio contenta.
Certo tanto lavoro in più non comporta certo uno scarto in avanti di posizione, nè un aumento nè una maggiore sicurezza di un rinnovo del contratto. Peró Il fatto che questo cambiamento sottintenda un po’ di stima da parte delle persone con cui lavoro, e che mi darà la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e stimolate è già una grossa ricompensa, soprattutto per il momento che stiamo vivendo.
Ecco è in momenti come questo che mi rendo conto che in realtà il fatto di cercare di impegnarmi a fare bene il mio, rispettando dinamiche aziendali e affettive, ogni tanto da' i suoi frutti.
Questa mattina devo essere trasparente perché il mio tragitto è stato un continuo essere presa a spallate. Che si stesse giocando a rugby e non me ne sono accorta?
Procedendo verso l’antro metropolitano sento un fortissimo odore di marijuana che proprio non riesco a spiegarmi, cerco di capire guardandomi intorno. Ah ecco niente di più semplice e paradossale direi, il tizio accanto a me sta tirando le ultime profonde boccate di fumo da una canna quasi spenta! Pare che per lui sia assolutamente normale, che ridere.
Aumento il passo, corro, oggi incomincia il passaggio di consegne!
Inviato da iPhone
martedì 5 aprile 2011
che sonnnnnoooo!
Sono piuttosto arrabbiata con il mio telefono.
Più di una volta scrivo la mattina andando al lavoro ma, come è successo questa mattina, il telefono intelligente non pubblica il post. Così non mi resta che rimediare e pubblicarlo la sera. uffi!
Anche perchè più scrivo più mi rendo conto di tutta una serie di regole e taciti accordi che mi autoimpongo, e autoregolamentano questo nostro "rapporto". Ad esempio;
-se non scrivo per più di due giorni mi sento decisameente a disagio e fatico a capire da che parte iniziare.
-proprio in virtù dell'estemporaneità di queste parole, amo che queste prendano forma nel momento in cui le penso.
- mi sento in "dovere" di sbirciare spesso tra le visite e i visitatori di queste pagine, per capire se chi è capitato una volta per caso, tende a tornare o meno. Provo un'incredibile soddisfazione nel trovare sempre i miei "soliti" americani a seguirmi "Hi guys!" e grazie mille a tutti quanti.
Avrei tante tante cose da raccontare, oggi sul lavoro un po' di rivoluzione per me c'è stata davvero.
Difatti tutta l'energia fotovoltaica di questa mattina è andata a quel paese. Mi si chiudono gli occhi, paradosso, proprio quando il cambiamento in ambito lavorativo, riguardava direttamente me.
Piuttosto che ammorbare con discorsi ancor meno avvincenti del solito, smetto di contrastare Morfeo e mi abbandono al sonno. Comunque prometto, domani vi racconto tutto!
Più di una volta scrivo la mattina andando al lavoro ma, come è successo questa mattina, il telefono intelligente non pubblica il post. Così non mi resta che rimediare e pubblicarlo la sera. uffi!
Anche perchè più scrivo più mi rendo conto di tutta una serie di regole e taciti accordi che mi autoimpongo, e autoregolamentano questo nostro "rapporto". Ad esempio;
-se non scrivo per più di due giorni mi sento decisameente a disagio e fatico a capire da che parte iniziare.
-proprio in virtù dell'estemporaneità di queste parole, amo che queste prendano forma nel momento in cui le penso.
- mi sento in "dovere" di sbirciare spesso tra le visite e i visitatori di queste pagine, per capire se chi è capitato una volta per caso, tende a tornare o meno. Provo un'incredibile soddisfazione nel trovare sempre i miei "soliti" americani a seguirmi "Hi guys!" e grazie mille a tutti quanti.
Avrei tante tante cose da raccontare, oggi sul lavoro un po' di rivoluzione per me c'è stata davvero.
Difatti tutta l'energia fotovoltaica di questa mattina è andata a quel paese. Mi si chiudono gli occhi, paradosso, proprio quando il cambiamento in ambito lavorativo, riguardava direttamente me.
Piuttosto che ammorbare con discorsi ancor meno avvincenti del solito, smetto di contrastare Morfeo e mi abbandono al sonno. Comunque prometto, domani vi racconto tutto!
Presto presto!
Correre , correre devo correre.
Questa mattina mi sento un po' come il coniglio di Alice.
Non ho un orologio antico al collo e dei buffi pantaloncini a sbuffo, ma anche io corro al lavoro al grido di "presto presto è tardi ormai!".
La maratona di film Disney del fine settimana deve avermi fatto male.
Questa settimana è iniziata in rincorsa, adoro questo stato di febbricitante transizione. Nessuna grande evoluzione in atto, ma questa attesa nella ridistribuzione del lavoro, l' esplosione della primavera/estate, il cambio di stagione, le giornate che si allungano, il prepensionamento delle calzamaglie mi danno carica.
Ok ormai è chiaro riesco ad "eccitarmi" per le più incredibili banalità. Certo se ora stesse leggendo qualcuno dei miei testosteroni amici, cosa che escludo, non avrebbe potuto rinunciare ad una risatina da doppio senso.
Comunque sono fatta così mi entusiasmo per le più incredibili banalità, mi danno la carica. Sospetto che Ligabue cantando chi si accontenta gode, pensasse a me...seeee magari.
Comunque oggi, la musica ritmata nelle orecchie ( just a girl - no dubt) , l'aver rinunciato alle collant e l'attesa di sapere cosa mi aspetta sul lavoro... Mi danno la carica.
Non c'è possibilità di sbagliare, ormai è assolutamente chiaro... Sono fotovoltaica, tutta questa luce mi da un'autonomia di almeno 26 h, altro che 24. Devo capire se sia possibile rivendere all'Enel le 2h che produco in eccedenza. Ce l'ho fatta, sono quasi arrivata.
Presto presto è tardi ormai!
Questa mattina mi sento un po' come il coniglio di Alice.
Non ho un orologio antico al collo e dei buffi pantaloncini a sbuffo, ma anche io corro al lavoro al grido di "presto presto è tardi ormai!".
La maratona di film Disney del fine settimana deve avermi fatto male.
Questa settimana è iniziata in rincorsa, adoro questo stato di febbricitante transizione. Nessuna grande evoluzione in atto, ma questa attesa nella ridistribuzione del lavoro, l' esplosione della primavera/estate, il cambio di stagione, le giornate che si allungano, il prepensionamento delle calzamaglie mi danno carica.
Ok ormai è chiaro riesco ad "eccitarmi" per le più incredibili banalità. Certo se ora stesse leggendo qualcuno dei miei testosteroni amici, cosa che escludo, non avrebbe potuto rinunciare ad una risatina da doppio senso.
Comunque sono fatta così mi entusiasmo per le più incredibili banalità, mi danno la carica. Sospetto che Ligabue cantando chi si accontenta gode, pensasse a me...seeee magari.
Comunque oggi, la musica ritmata nelle orecchie ( just a girl - no dubt) , l'aver rinunciato alle collant e l'attesa di sapere cosa mi aspetta sul lavoro... Mi danno la carica.
Non c'è possibilità di sbagliare, ormai è assolutamente chiaro... Sono fotovoltaica, tutta questa luce mi da un'autonomia di almeno 26 h, altro che 24. Devo capire se sia possibile rivendere all'Enel le 2h che produco in eccedenza. Ce l'ho fatta, sono quasi arrivata.
Presto presto è tardi ormai!
domenica 3 aprile 2011
Giro di boa
Oggi è passato quasi un mese da quando ho incominciato a scrivere. La giornata è quasi finita, mi concedo un attimo di solitaria riflessione seduta a terra sul balcone di casa. Qualche settimana fa inneggiavo all'inizio della primavera, poi quasi 10 giorni di pioggia e ora...sembra che l'estate si sia portata via in 24ore la primavera.
Mi godo il sole tiepido delle 18 del pomeriggio, quando piano piano le giornate si allungano e le 18 sembrano allontanarsi sempre di più da quello che possiamo definire sera.
Mi godo dall'alto gli alberi completamente fioriti e gambette bianche spuntare fuori dai primi azzardi di stagione: gonne, pantaloncini e vestiti corti, senza calze.
Come dicevo è passato un mese da quando ho iniziato questo blog, il che mi fa quasi sentire in dovere di fare un po' i conti con questa esperienza. Questo spazio in cui svuoto la testa, queste pagine che mi fanno sentire in qualche modo (in qualche modestissimo modo) un trait d'union tra me, voi e quello che stiamo vivendo, mi fa' sentire bene.
Spero davvero che possa avervi strappato un sorriso, una lacrima una qualsiasi sensazione, insomma spero più che altro che non vi abbia lasciato completamente indifferenti o addirittura ammorbato.
Quando ho iniziato quest'avventura mi ero detta che il racconto avrebbe avuto anche un accompagnamento musicale e fotografico.
Mentre è stato facile inserire qua e là un consiglio o una citazione musicale, in base alle sensazioni che stavo vivendo, è stato invece più difficile corredare il testo di immagini.
Sentivo di dover prima prender dimestichezza con lo scrivere, ma ora riguardando indietro mi rendo conto di aver accumulato tutta una serie di foto più o meno graziose, che sono un altrettanto estemporanee polaroid di ogni riga. Non so se possano aggiungere o togliere qualcosa a questo percorso, ma dopo un mese mi sembrava strano non riportare nemmeno una foto del "viaggio" che sto facendo...proprio io che sono peggio dei giapponesi!
Faccio quindi il primo di 9 giri di boa, che mi separano da qui ad un punto di arrivo che, mio malgrado, diventa sempre più un'incognita.
sabato 2 aprile 2011
Tutto può succedere!
Giovedì sera all' uscita dall' ufficio avrei avuto moltissime cose da scrivere.
Abbiamo iniziato lunedì con il discorso del direttore di divisione che ci raccontava cosa sta succedendo alla nostra sezione, niente di più di quello che sapevamo già, e abbiamo concluso giovedì con tutta una serie di imprevedibili accadimenti, degni di un film d'azione alla died hard.
Ok forse il paragone è un po' esagerato, ma tornando invece alla “metafora” già utilizzata del reality show ad eliminazione, il nostro 10° piano è diventato un distaccamento dell'isola dei famosi.
Un duro durissimo percorso per la sopravvivenza di ciascuno di noi e della divisione stessa.
Mi permetto di dire che il nostro personalissimo “reality” ha decisamente molta più verve e suspense di qualsiasi altro in onda ad oggi. Da venerdì a venerdì il palinsesto è stato il seguente:
- venerdì 25: JOB ROTATION, che non è un super potere.
l'avviso che la storica caporedattrice dei femminili avrebbe cambiato divisione, va ad occuparsi di libri per bambini. Quindi, Monia, caporedattrice che fino ad ora si era occupata di cinema e spettacolo dovrà diventare esperta di cucito, cucina, maglia, filet e punto croce. Emozionante e divertentissima avventura per lei, ma anche per noi che facciamo il tifo.
- Lunedì 28 : Per l'appunto discorso del dirigente e nuova comunicazione, udite udite...job rotation. Marianna redattrice dei femminili si sposterà...non si è ancora capito bene dove, ma si sposterà in un' altra posizione in azienda.
Da Martedì a giovedì: mancato rinnovo di contratto per un collega degli abbonamenti e ultimi giorni di lavoro per Cristian, che ci hanno fatto vivere grandi momenti di malinconia e commozione, ma anche grandi risate per esorcizzare il momento.
Credete che possa bastare..ehhh no!
Giovedì pomeriggio proprio qualche minuto prima che “suonasse la campana”, poco prima di uscire per il nostro esorcizzante aperitivo, una raffica di sorprese degne della più classica commedia italiana.
Alle 17.45 Cristian proprio mentre metteva via i suoi ultimi effetti personali e lasciava qua e là qualche ricordino, riceve una telefonata che, essendo davvero ormai una grande famiglia, aspettavamo tutti con ansia.
Risponde al telefono e dopo un cenno d'intesa con Daniela che è seduta proprio davanti a lui ecco un sussulto di gioia. La vita è decisamente più imprevedibile di un qualsiasi telefilm o reality. Proprio mentre stavamo per uscire riceve la conferma di un colloquio che tutti sapevamo avesse fatto...è andata!
Da venerdì non lavora più da noi, ma lunedì incomincerà da un'altra parte per tre mesi e a giugno il matrimonio. Ci siamo tutti precipitati intorno a lui, credo che quell'ultimo abbraccio festante se lo porterà dietro per tanto tempo.
Purtroppo però non è finita.
Mentre ancora ci stiamo congratulando con lui si incomincia a diffondere una voce.
Valeria, per me “amatissima” collega del marketing si sposta in un'altra sezione, in un'altra sede della società. Uhhh!
Ce la farò a reggere altri 8 mesi di imprevisti!?
Si è smorzato un pochino l'entusiasmo, io Cristian, Valeria, Francesca, Alfredo, Alessandro usciamo per primi e ci incamminiamo verso il locale, con l'assoluta necessità di bere qualcosa di forte.
Nel viaggio verso il bicchiere di rum non riusciamo a dire granchè, è più che altro una sequenza di battute a raffica per non darsi il tempo di lasciarsi prendere dalla tristezza.
Una volta arrivati al Pacino gli altri colleghi ci raggiungono alla spicciolata, arriva anche Elisa, vi ho già raccontato di lei è stata la prima a non essere stata rinnovata, sono molto affezionata a lei e al suo arrivo credo proprio di essermici buttata al collo.
Verso le 20.30 siamo rimasti in pochi, ma la temperatura incomincia ad essere proprio piacevole e non abbiamo nessuna voglia di andarcene dal locale, non riusciamo a smettere di raccontarci cosa si potrebbe fare e cosa si sarebbe potuto fare perchè le cose migliorino e vadano in un' altro modo.
Ma è chiaro che la teoria la conosciamo molto bene tutti, ma comunque...
Venerdì mattina al rientro in ufficio ci rendiamo conto come gli spazi siano diventati, tristemente, ampi per quelli rimasti.
Stiamo pensando di fare un appello con l'interfono ogni 2 ore per essere sicuri che nel frattempo non se ne sia dovuto andare o spostare qualcun altro.
In più io venerdì mattina ero anche da sola nella mia stanzetta, se non fosse per Daniela che riesco a vedere semplicemente sporgendomi con la sedia verso la porta e che mi regala sempre un sorriso, mi sentirei un po' come la famosa particella di sodio della pubblicità. “c'è nessssssssuno?”
Comunque, momenti di sconforto a parte, la nostra “classe” non molla, assomiglia sempre più ad una riserva indiana, ma non molla e ci da' dentro.
Iscriviti a:
Post (Atom)